UNA SCELTA RESPONSABILE

Mentre l’Europa si impegnano nell’accelerare il cammino verso la mobilità elettrica, aumentando continuamente le immatricolazioni di vetture e impegnandosi nella crescita delle infrastrutture, l’Italia va del tutto controcorrente, accusando una forte contrazione nelle immatricolazioni di vetture elettriche (-22% nel 2022).

Di 2035 si parla oramai tutti giorni e le previsioni, solo da noi, diventano sempre più oscure.

Inutile scendere nei particolari. Di argomenti ce ne sono da scegliere: dal costo elevato delle vetture elettriche (vero), alla incerta e contrastata politica degli incentivi statali, dalle difficoltà di fronte a viaggi difficili alla ricerca di una colonnina di ricarica, allo scenario di una industria costretta a mettere alla porta decine di migliaia di operai non appena sbarcheranno sul mercato i marchi cinesi che da anni investono sull’elettrico.

L’informazione, spesso disinformata, fa del suo meglio per mescolare le acque e gli italiani vivono in un pericoloso limbo, dove non solo mancano certezze, ma svaniscono anche le (poche) convinzioni.

D’altronde, perdere il treno, per lo stivale è uno sport nazionale.

Al dialogo si sono sostituiti da tempo gli eserciti: quello dei no-vax batte la fiacca, quello dei terrapiattisti non ha attecchito: Meglio concentrarsi sulla mobilità elettrica e sui danni che provocherà.

Non sta a noi giudicare, ma dobbiamo prendere atto che un progetto come quello di Eraid 2023 la cui headline era: “una scelta responsabile”, rischierebbe di andare controcorrente.

È vero che se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui, ma la nostra barchetta è troppo piccola per lasciare il porto quando il mare è in burrasca.

Eraid 2023 si ferma qui, e questa ci sembra una scelta responsabile, come quella che avremmo cercato di suscitare nel pubblico.